Il 13 Luglio del 1985 venne organizzato da Bob Geldof e Midge Ure un grande concerto rock intitolato “Live Aid” allo scopo di ricavare fondi per alleviare la carestia in Etiopia. Memorabili momenti di musica e spettacolo accompagnarono i quasi 1.5 miliardi di spettatori di 100 paesi che videro la trasmissione in diretta, i migliori artisti calcarono i palchi dello Stadio di Wembley, a Londra (72.000 presenze) e lo Stadio JFK di Philadelphia (con approssimativamente 90.000 presenze) dagli U2 a David Bowie da Bob Dylan a Elton John.
“Live Aid” fu il primo e più grande multi-concerto di beneficenza della storia sia per il numero di spettatori che per la cifra raggiunta: circa 50 milioni di sterline, senza contare gli introiti derivanti dalla vendita di LP e succcessivi CD e DVD.
Un altro esempio di concerto a scopi umanitari è “Pavarotti & Friends” che si ripetè dal 1992 fino al 2003. In particolare quello del 1998 venne organizzato per aiutare lo stato della Liberia che affrontava una grave crisi umanitaria a causa di una feroce guerra civile.
I due eventi in questione hanno una cosa poco onorevole in comune: in entrambi i casi non si sa, ancora ad oggi, esattamente dove siano finiti i fondi raccolti…
“Pavarotti & Friends” raccolse all’incirca 4 miliardi e mezzo di Lire che, con varie prove raccolte anche dalla trasmissione di Report del 03/12/98, furono dati in parte agli sponsor e i restanti direttamente al governo di Monrovia che non realizzò mai il progetto. In Liberia arrivarono 1,5 miliardi dei 4,5 di partenza.
Questi sono solo alcuni esempi dei più famosi eventi che partiti con buoni propositi si sono trasformati in promozioni per gli autori e artisti e poco altro.
Oltre ai concerti assistiamo spesso a eventi calcistici come quelli disputati dalla cosiddetta Nazionale Cantanti sponsorizzata paradossalmente da Nestlè che, come tutti sanno, è una multinazionale già accusata di violazione del Codice Internazionale.
Mio padre era volontario in una Pubblica Assistenza, la quale decise di organizzare una “Partita del Cuore” per finanziare l’acquisto di due nuovi mezzi di soccorso. Una volta contattata l’organizzazione si scoprì che la cifra richiesta per l’evento era pari al costo dei due mezzi di soccorso di cui l’Associazione di volontariato necessitava. Una “Partita del Cuore” pertanto si auto-finanzia.
Gli organizzatori chiarirono che ciò che garantivano era la pubblicità all’Associazione.
Tutto questo per dire cosa?
Dopo gli svariati esempi di cui ormai siamo a conoscenza non dovremmo finirla con questi eventi inutili? Mi riferisco ovviamente oltre a quelli già citati a “Live Earth”.
Il mega concerto che ha toccato le maggiori città di tutti i continenti (compresa Amburgo e Londra… Ma Germania e Gran Bretagna non sono entrambe in Europa?!) si proponeva di sensibilizzare le persone nei confronti dei cambiamenti climatici causati dall’uomo. Dovremmo fermarci a riflettere su come l’organizzazione, la progettazione e la realizzazione di questi concerti hanno contribuito all’aumento dei danni inflitti all’ambiente e al clima e alla inconsistenza dell’obiettivo infatti solo chi abita nelle caverne o nei boschi non sa dei cambiamenti climatici.
Durante questi concerti sono stati ribaditi sempre gli stessi inviti (riciclare, ridurre, etc…) retorici o assolutamente marginali.
Come al solito si è evitato di fare la cosa più importante: denunciare le aziende e gli stati che con le loro politiche danneggiano l’ambiente e il clima poiché è vero che noi tutti possiamo avere un atteggiamento più salutare per il pianeta, ma è chi comanda e soprattutto il mercato a fare la differenza.
“Live Aid” fu il primo e più grande multi-concerto di beneficenza della storia sia per il numero di spettatori che per la cifra raggiunta: circa 50 milioni di sterline, senza contare gli introiti derivanti dalla vendita di LP e succcessivi CD e DVD.
Un altro esempio di concerto a scopi umanitari è “Pavarotti & Friends” che si ripetè dal 1992 fino al 2003. In particolare quello del 1998 venne organizzato per aiutare lo stato della Liberia che affrontava una grave crisi umanitaria a causa di una feroce guerra civile.
I due eventi in questione hanno una cosa poco onorevole in comune: in entrambi i casi non si sa, ancora ad oggi, esattamente dove siano finiti i fondi raccolti…
“Pavarotti & Friends” raccolse all’incirca 4 miliardi e mezzo di Lire che, con varie prove raccolte anche dalla trasmissione di Report del 03/12/98, furono dati in parte agli sponsor e i restanti direttamente al governo di Monrovia che non realizzò mai il progetto. In Liberia arrivarono 1,5 miliardi dei 4,5 di partenza.
Questi sono solo alcuni esempi dei più famosi eventi che partiti con buoni propositi si sono trasformati in promozioni per gli autori e artisti e poco altro.
Oltre ai concerti assistiamo spesso a eventi calcistici come quelli disputati dalla cosiddetta Nazionale Cantanti sponsorizzata paradossalmente da Nestlè che, come tutti sanno, è una multinazionale già accusata di violazione del Codice Internazionale.
Mio padre era volontario in una Pubblica Assistenza, la quale decise di organizzare una “Partita del Cuore” per finanziare l’acquisto di due nuovi mezzi di soccorso. Una volta contattata l’organizzazione si scoprì che la cifra richiesta per l’evento era pari al costo dei due mezzi di soccorso di cui l’Associazione di volontariato necessitava. Una “Partita del Cuore” pertanto si auto-finanzia.
Gli organizzatori chiarirono che ciò che garantivano era la pubblicità all’Associazione.
Tutto questo per dire cosa?
Dopo gli svariati esempi di cui ormai siamo a conoscenza non dovremmo finirla con questi eventi inutili? Mi riferisco ovviamente oltre a quelli già citati a “Live Earth”.
Il mega concerto che ha toccato le maggiori città di tutti i continenti (compresa Amburgo e Londra… Ma Germania e Gran Bretagna non sono entrambe in Europa?!) si proponeva di sensibilizzare le persone nei confronti dei cambiamenti climatici causati dall’uomo. Dovremmo fermarci a riflettere su come l’organizzazione, la progettazione e la realizzazione di questi concerti hanno contribuito all’aumento dei danni inflitti all’ambiente e al clima e alla inconsistenza dell’obiettivo infatti solo chi abita nelle caverne o nei boschi non sa dei cambiamenti climatici.
Durante questi concerti sono stati ribaditi sempre gli stessi inviti (riciclare, ridurre, etc…) retorici o assolutamente marginali.
Come al solito si è evitato di fare la cosa più importante: denunciare le aziende e gli stati che con le loro politiche danneggiano l’ambiente e il clima poiché è vero che noi tutti possiamo avere un atteggiamento più salutare per il pianeta, ma è chi comanda e soprattutto il mercato a fare la differenza.
Nessun commento:
Posta un commento